Eco delle Terre

 

“Intona la tua canzone a piena voce, poiché cantare è ancora possibile.

E se un giorno vorranno spezzarti

tu dovrai ergerti alto come una palma nel deserto che vuole raggiungere il cielo.

Il tuo canto fra gli uomini fa palpitare di gioia il cuore nella notte

e fa guarire le ferite di coloro che sono stati feriti

Danzi?

Io danzo mio malgrado!”

(Canzone Gitana) 

La storia di un popolo è la storia di una donna evocata nelle movenze, nei gesti, nei ritmi scanditi dai piedi scalzi nella danza.

Valli è come un rampicante, si sposta da una terra all’altra volteggiando, immemore delle sue radici perché distratta, leggera come l’aria. Ovunque vada lascia un po’ di sé e intesse racconti fatti di tanti piccoli lembi, tante piccole storie cantate, danzate o narrate, patrimonio di coloro che l’hanno ospitata, le hanno dato momentanee radici prima che si innamorasse di una nuova brezza.

Cresciuta tra le popolazioni nomadi delle regioni montuose del Tamil Nadu, seguirà il richiamo del mare portato dal vento e dalle melodie incantatrici dei flauti che le insegneranno a danzare e la condurranno nei templi dove le vecchie sacerdotesse la inizieranno all’arte del racconto  del canto.

Ma, data la sua sbadataggine, un giorno cadendo dagli scalini del tempio e sbattendo la testa contro una colonna d’avorio….si convince di essere stata ipnotizzata da un fachiro Nano che, ogni qualvolta soffia il vento dell’ovest, le suggerisce di spostarsi verso nuovi confini. Comincia così il suo viaggio che la condurrà tra i mercanti di spezie e le danzatrici Ghawazi del medio oriente, poi in Grecia tra i cantastorie nei villaggi sul mediterraneo. Risalirà poi l’Italia Dalla Magna Grecia allo splendore  di Venezia, dove un giovane Poeta zoppo ma abile nel parlare la porterà ancora più a Ovest, tra i canti flamenchi e i lamenti dei marinai portoghesi.

Spettacolo sullo stile dei cantastorie sui sentieri dei Gitani. Volto alla valorizzazione del repertorio di canti, musiche e danze del folklore e delle tradizioni legate soprattutto alle  terre che questo popolo ha attraversato impregnandosi di volta in volta di colori, tradizioni, profumi,  atmosfere, echi di linguaggi, espressioni e gestualità.

 

di e con: Simona Boni

grafica e visual: Laura Fanelli

sguardo esteriore: Compagnia Madame Rebiné